Questi (coloratissimi) chicchi
di mais devono il loro colore rosso/viola a sostanze chiamate antociani, le
stesse che troviamo nei mirtilli o anche nelle arance rosse. Alcuni chicchi
però sono di colore giallo (come i “normali” chicchi di mais), e questo perché lì
non sono presenti gli antociani. Questo è dovuto a un “trasposone”, una
sequenza di DNA mobile, che si è inserito in un gene chiave per la produzione
di antociani, rendendolo non funzionale. Risultato: nel chicco mancano gli
antociani e si vede solo il colore giallo (dovuto ad altre sostanze, chiamate
carotenoidi – le stesse del colore arancione delle carote, appunto-). Per la
cronaca, si pensa che i trasposoni siano antichi virus che hanno “colonizzato”
il genoma e che agiscono un po’ come dei “parassiti intragenomici”, realizzando
copie di sé stessi che, a volte, interrompono dei geni, come in questo caso. La
genetista Barbara McClintock ottenne il premio Nobel grazie ai trasposoni del
mais (http://it.wikipedia.org/wiki/Barbara_McClintock),
mentre lo zoologo Richard Dawkins ne ha tratto spunto per la sua teoria del “gene
egoista”, illustrata nell’omonimo libro: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_gene_egoista
(i trasposoni si potrebbero considerare un “buon esempio” di geni egoisti!)
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